Thursday, September 17, 2009

FIAT 2 - La vendetta

Il titolo Fiat continua a salire impunemente, senza che mi decida a salire sul carro. Gli arrivano nuove spinte, che passano attraverso il salone dell’auto di Francoforte.

Prima inizia le danze il ministro Claudio Scajola, che afferma:  “valuteremo di concerto con gli altri Stati Ue quella che oggi è una cosa auspicata e auspicabile, di proseguire con gli incentivi nel settore auto”. E’ ovvio che se gli incentivi per l’acquisto delle auto venissero meno, il settore tornerebbe a sprofondare: è questa la spada di Damocle temuta dagli investitori. Secondo un analista interpellato a caldo, “le parole del ministro sono ovviamente un buon segnale, anche se il mercato dava già per scontato il rinnovo degli incentivi e dunque il titolo Fiat, già ampiamente positivo, non ha reagito”.

Ma a un certo punto l’azione parte in su, superando la barriera dei 9 euro e segnando il nuovo massimo dell’anno a 9,01. Son state le parole di Sergio Marchionne al salone dell’auto: il gruppo raggiungerà l’obiettivo di 5 milioni e mezzo-6 milioni di auto vendute solo (visto che la partita Opel è chiusa) grazie all’apporto di Chrysler, il cui piano industriale sarà presentato a novembre. E poi il 2010 non sarà così duro come quest’anno, sempre che vengano rinnovati gli incentivi; il messaggio di Marchionne al governo è chiaro: senza il rinnovo degli incentivi alla rottamazione, l’impatto sarebbe “disastroso”. E il titolo corre. E io non mi decido a saltare sul carro: quanto durerà questa salita? E se salto e la salita si ferma o — peggio — si trasforma in discesa? E qui capisco l’unica strada che mi resta per non farmi fregare da questi tamarri: attendere il titolo al varco, cogliere il momento in cui non avrà più fiato per far la salita e sarà costretto ad arretrare, ed entrare al ribasso.

Stamattina Fiat apre in rialzo e ricomincia a correre: 9,03 , 9,06 , 9,08… Dove diavolo vuol arrivare? Salire adesso sul carro è impensabile, sarebbe da incoscienti. Anche perché c’è già chi inizia a gufare: Una Sim* milanese, commentando le dichiarazioni di Marchionne, ritiene poco credibile il raggiungimento dell’obiettivo di 5,5/6 milioni di auto di Fiat e Chrysler, “che stimiamo partano da meno di 4 milioni nel 2009″. E poi, “il rinnovo degli incentivi è sicuramente una notizia positiva, ma un calo della domanda è comunque da mettere in preventivo”. Secondo un’altra Sim, le dichiarazioni sulla necessità di rinnovare gli incentivi “non stupiscono, poiché riflettono la principale causa alla base della nostra valutazione poco attraente del titolo: l’evoluzione dei mercati auto nel 2010 in assenza di incentivi” (tenendo conto che Germania e Stati Uniti non li rinnoveranno, e l’Italia non si è ancora pronunciata).

Date le mie intenzioni, faccio ovviamente il tifo per i gufi. Così, quando vedo che le quotazioni cominciano a rallentare e a incagliarsi, e poi a scendere un po’, e poi a calare ancora, mi decido. Del resto, nessuna azione può salire in eterno. Da 9,07 a 9,05 (perché diavolo non sono ancora entrato?), poi a 9,03 mi decido a premere il pulsante “vendi“: ho venduto allo scoperto, sono andato short, come si dice in gergo. La discesa è contrastata: ogni due passi sembra voler risalire, rifà un gradino, sta lì contesa fra compratori e venditori, poi torna a scendere, ma poi si ferma di nuovo e risale di qualche centesimo, e dài, non fatemi penare, muovetevi, non vedete che il 2010 sarà un anno del cazzo? Ecco 8,99 , evviva, abbiamo rivarcato il confine, abbassati, torna coi piedi per terra. 8,97 , 8,96. A 8,95 però minaccia di tornare su: mi tiene un po’ sulla graticola, si rimangia qualche tick, sembra voler salire e sembra voler scendere, così premo “compra” e ricopro la posizione, e prendo profitto.

E vaffanculo, Fiat.

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